Mi chiamo Pablo, da Catania a Torino con furore, passando per le mani di Tanya, Filomena e Maria Concetta: gli angeli che mi hanno raccolto dal ciglio della strada, piccolissimo e malconcio. Sono un cagnotto bellissimo: in me c'è molto del rottweiler, qualcosa del cane corso e chissà, forse qualche traccia di altre razze. Del mio passato, il mio primo mese, non so nulla; in compenso, sul mio futuro una certezza ce l'ho. Non potrò mai camminare e correre come i miei simili; le mie zampe posteriori non funzionano. Sono paralizzate. Ecco, sì, son partito proprio male lungo la strada della vita. E tutto lasciava pensare che mi sarei fermato presto; investito o magari addormentato per sempre sul tavolaccio di qualche veterinario.
Un po' di fortuna, invece, è toccata anche a me. Mi sono ritrovato a casa di Filomena, curato e coccolato, e poi sugli schermi di chissà quanti computer e telefonini. Sono diventato famoso. Da lì a Carmagnola, provincia di Torino, il passo è stato breve: il tempo di salutare le mie mamme siciliane, infilarmi in un trasportino, oltrepassare il mare sopra le nuvole ed andare a finire in un'altra gabbia, di matti. Oggi vivo con una mamma nuova, che si chiama Giancarla e dice di far la commercialista anche se a me non sembra, e con due grossi avanzi di canile tutti bianchi, i Tittoni, alias Skipper e Céline. E da qui, garantito, non mi schiodano più!
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