mercoledì 15 gennaio 2014
Lotta all'ultima fasciatura
Pablo... Io ho un vago sospetto, così, proprio solo una sfocata impressione... Che tu mi stia menando per il naso, se non proprio prendendo per il didietro. Non è mica possibile. Dimmi la verità, ci sei o ci fai? Qualsiasi cane al mondo, quando lo sgridi e lo prendi a scapaccioni, minimo minimo si spaventa. O almeno si offende. Oppure ancora si inalbera ed azzanna il padrone. Tu no, niente di tutto questo. Stai lì immobile sul tappeto, mi guardi come se nulla fosse, con le orecchie tese che sembrano due ripetitori... Sbuffi, mi dai il tempo di allontanarmi e ricominci tutto da capo. Io ti sento rovistare, perché sai, deficiente sì ma fino ad un certo punto; urlo, ti abbatto altri due scapaccioni sul capoccione, tanto che la povera Céline arriva tutta tremante e spaventata... E tu? Niente, imperterrito. Ancora mi guardi e pensi, sì, ammesso che quel grosso cranio vuoto sia in grado di elaborare un pensiero, pensi che io tra un attimo me ne andrò e tu tornerai a strapparti la fasciatura dalle zampe. Insomma... Guarda che io non mi sto mica divertendo, eh. Non è per bellezza, che ti avvolgo le zampe nelle bende. Tra l'altro, il verde di queste bende adesive fa a pugni con il nero del tuo pelo. Lo faccio perché sei un colabrodo, hai tanti di quei buchi da far impallidire una groviera; per una piaga che si rimargina, ce ne sono altre tre pronte a far capolino. Solo che la benda, su di te, resiste all'incirca trenta secondi. Tempo necessario perché tu la maciulli e te la mangi. Allora, intorno alla benda, ti arrotolo il nastro da pacchi; qui il tempo di rimozione e masticazione si allunga ad un minuto. Vuoi la guerra, benissimo; oltre alla benda ed al nastro da pacchi, ti avvolgo entrambe le zampe nell'inserto "Finanza e Mercati" de "Il Sole 24 Ore", tanto io non lo leggo e se anche lo leggessi non lo capirei. E poi, tra le tue orride fauci e le zampe, piazzo una confezione da sei bottiglie di acqua minerale. Azzardati a mordere anche quelle e, te lo prometto, concluderai anzitempo la tua esperienza di vita su questa terra. Ti stacco la coda e te la faccio passare da un orecchio all'altro! Possibile? Tu quelle zampe non le senti! E' come se non le avessi! Mi puoi fare questo grande favore? Dormi, mettiti giù e dormi, tu che puoi; non farmi strappare l'ugola a furia di urlare. Fammi contenta, lascia le fasciature al loro posto. Così, se riesco a renderti un po' meno rottame, posso anche concederti qualche mezz'ora in più sulle rotelle per inseguire Céline.
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