- Dai Pablo, è ora di nanna adesso...
- Dinuovo nanna? No, mamma, dai, non voglio andare a nanna, c'è il sole, lasciami fuori a correre...
- Dai Pablo, non protestare... Hai la zampa gonfia, lo sai. Non puoi stare troppe ore sul carrellino.
- Ma no mamma... Che m'importa della zampa? Quella non è una zampa, io non la sento, non mi fa male, non è mia... Io ho due zampe e due ruote, dai mamma, lasciami le ruote! Voglio correre dietro a Céline...
- Per favore, Pablo, non farmi venir matta, dai. Devo metterti a nanna. Credimi, se fosse per me, vorrei vederti correre venticinque ore al giorno, con le zampe o con le ruote, come preferisci... Ma quella zampa dobbiamo metterla a posto. Lo vedi, com'è grossa. E lo sento io, quanto è calda. Vieni tesoro mio... Qui c'è la cuccia pulita, il cuscino con il vecchio golf di lana che è bello morbido.
- E va bene mamma... Io però sono proprio stufo... Prima o poi ti mordo, eh, guarda che ti mordo sul serio! Non è colpa mia se ho tutti questi guai... Ogni giorno ce n'è una nuova, e poi la cremina, il disinfettante, la fasciatura, l'iniezione... Non è che hai deciso di fare l'infermiera e ti vuoi esercitare su di me?
- Dai Pablo, lasciami la manica, su, basta con tutta questa bava. Sei proprio un cagnotto maleducato. Non la vedi, questa zampa? E' tutta una piaga... Cicatrene, Connettivina, Betadine, Veterabol, non so più cosa usare per far chiudere queste ferite. Senza contare tutte le porcherie che ti ho già propinato in pastiglie nella pappa... Sei peggio di un animale da laboratorio di sperimentazione, tu! Sì, sì, lo so che non è colpa tua... Non fare quello sguardo da orfanello, che mi spezzi il cuore. Sei il mio coccolone preferito... Un po' di pulizia del pelo con la schiuma, dai, senti che buon profumo di borotalco. Lo so, è inutile, tempo trenta secondi e torni a puzzare come una discarica, d'altronde sei masculo e si sa che l'omo ha da puzzà. Adesso ti gratto...
- Uuuh sì, grazie mamma... Fantastico, ecco così, sul collo, dietro l'orecchio, grrrr... E' una scocciatura, sai mamma? In effetti le ruote vanno bene per correre, ma non per grattarsi dietro le orecchie... Mi piace tantissimo quando mi gratti tu! Faccio le fusa come i gatti, anche se a me i gatti stanno proprio antipatici.
- Ecco qui... Una bella grattata. Quanto sei bello con questo testone tondo... Queste orecchie a parabola! E questi occhioni neri... Sei un ruffiano sai? Ora aspettami qui un attimo... Ecco qui la borsa dell'acqua calda. Lo so, forse esagero, ma tu sei un cagnotto siculo, arrivi dal caldo... Qui fa freddo, è tutto umido. Ecco, la borsa dell'acqua calda contro la schiena e la copertina di lana tutta addosso. Bravissimo patato. Fai nanna adesso. Tra un paio d'ore ti porto un'altra borsa calda. Le ruote te le lascio qui; promesso, tra un po' ti faccio correre dinuovo. Tu però, in cambio, cerca di guarire, così anch'io mi metto un po' il cuore in pace...
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