giovedì 19 dicembre 2013

Pablo ed il cappottino


Beh, che avete da guardare, voi, lì fuori? Che c'è da ridere? Potete ringraziare le sbarre di metallo, perché altrimenti vi sareste già ritrovati i miei canini nei polpacci. Solo lì, non più in alto, perché per ora sono stato dotato di ruote... Ho chiesto il modello di carrellino con le molle, ma per quello devo pazientare ancora un po'. Beh, devo ammettere che non avete tutti i torti, a sghignazzare; in effetti, sono parecchio ridicolo, conciato così. Tutta colpa di quella bipede squilibrata che all'anagrafe canina risulta, mio malgrado, la mia custode. Pare che l'istituzione del divorzio canino non abbia ancora trovato accoglienza nella legislazione, perché altrimenti l'avrei chiesto, oh, l'avrei chiesto eccome...
Oltre ad essere del tutto sconclusionata, quella lì non ha il minimo senso estetico. Eleganza, stile, niente, lo zero assoluto. Basta guardarla; se ne va in giro trasandata come uno spaventapasseri abbandonato per anni alle intemperie in mezzo all'orto. Mi stupisco che riesca ad azzeccare l'ordine dei vestiti, che non abbia mai infilato il piede sinistro nella scarpa destra o la mutanda sopra i jeans... Sono affari suoi? Beh, sì, sarebbero affari suoi; il guaio è che sono anche affari miei! Dice che vuole evitare che io patisca il freddo: così, mi costringe ad indossare spessi golf di lana, tutti blu scuro. Vi pare che il blu scuro si intoni con mio mantello nero focato? E' un accostamento intollerabile! E che taglio demodé... A tutti i golf, poi, ha tolto i bottoni: antipatica, io li avrei masticati proprio volentieri, uno dopo l'altro! Io provo, ogni mattina, a ribellarmi a questo sopruso: quando la vedo che si avvicina con il golf, cerco di scappare. Ma quella corre troppo... Allora provo a mordere, ma quella fanatica mi minaccia: "Guarda che ti taglio i viveri", sbotta. Non so esattamente cosa significhi, ma mi dà l'impressione di qualcosa niente affatto positivo... E allora cedo e mi ritrovo calzato e vestito, con la mia dignità di molosso calpestata sotto due zampe e due ruote.

Quando piove, poi, quella dà il meglio di se stessa... Lei esce con il poncho e rientra, di solito, fradicia da testa a piedi, i capelli grondanti, gli occhiali ormai inutili alla loro funzione. Ed io sono costretto a girare per il giardino con il capoccione infilato in un sacco della spazzatura che mi copre tutto il tronco. L'impermeabile, lo chiama lei. Un sacco nero... Non si potrebbe almeno cambiar colore? Che so, un arlecchino, una fantasia scozzese, oppure un gessato che fa tanto stile. A quanto pare, chiedo troppo. E stasera, culmine della iattura, nevica. Freddo, umido, fastidiosi fiocchi che mi si depositano sul tartufo e mi fanno il solletico. Scivolo dappertutto... E' una vergogna, nessuno ha pensato a dotarmi di ruote termiche né di sistema ABS. E' così che da queste parti si vuol bene a noi cagnotti?

Qualcuno dovrebbe spiegare alla fanatica che sì, è vero, fa freddo ed io ho il pelo corto, ma che tutto ciò è eccessivo. Però, a pensarci bene, non so se mi conviene. In effetti, il programma di adattamento invernale che la bipede ha pensato per me prevede anche un congruo aumento della razione di pappatoria, nonché dei succulenti extra, tipo pelli di pollo e parti più grasse e goduriose di carne e salumi... Questi strappi alla regola non toccano ai miei due fratelloni bianchi: del resto, loro hanno già il privilegio di vivere in casa... Io no, quindi ho diritto ad un equo indennizzo! A loro le parti di carne più magre, a me la ciccia. Sostiene, la squilibrata, che per difendermi meglio dal freddo io abbia bisogno di calorie. E chi sono io per contraddirla?

Nessun commento:

Posta un commento